Ci voleva una griffe francese a regalare alla capitale italiana un megastore di respiro davvero internazionale.
Fatta eccezione per Palazzo Fendi (molto meno scenografico e meno rilevante da un punto di vista strettamente architettonico), nessuno dei marchi italiani del lusso ha mai pensato di investire a Roma per concepire un progetto architettonico che partisse magari dal recupero di uno spazio storico importante per sviluppare qualcosa di veramente innovativo.
Dove sono Armani (che ha aperto megastore in mezzo mondo a firma dell'architetto romano Fuksas), Dolce & Gabbana (che conosce solo Milano), Prada (che ha privilegiato le maggiori capitali mondiali avvalendosi della collaborazione di Rem Koolhaas) e dov'è il caro Valentino, storica firma dell'alta moda romana che ogni tanto pretende che il Comune di Roma gli dedichi un museo, ma non ha mai regalato alla città un grande store degno della sua fama?? E intanto lo storico palazzo della Rinascente finisce a Zara e il cinema Metropolitan a H&M...
Vuitton, invece, ci è riuscito davvero alla grande. Il lavoro di Peter Marino è davvero perfetto. L'insieme è spettacolare, alcune trovate (come ad esempio l'enorme espositore di valige moltiplicato all'infinito da un mirabile gioco di specchi) addirittura grandiose! I materiali pregiatissimi, l'atmosfera sofisticata ed elegante. Molto bella la scala a spirale che attraversa tutto lo spazio. e che dire dei molti salottini in pelle, dei marmi, dei tappeti color bronzo, dei rivestimenti in legni pregiati, dei grandi schermi che proiettano a ritmo continuo le immagini delle sfilate...
Dell'inaugurazione avvenuta due giorni fa alla presenza di star internazionali come Caterine Deneuve, Chiara Mastroianni e Kate Blanchett si è già letto molto, va aggiunto soltanto che, contrariamente a quanto pubblicizzato da mesi, lo spazio dedicato al cinema e alla libreria e davvero solo sombolico!!!
Per il resto: chapeau!
Marcosasi